Robert Card, uno spree killer da manuale
Il corpo senza vita di Robert R. Card Jr. è stato rinvenuto alle ore 19.45 di venerdì 27 ottobre 2023 in una roulotte, presso un impianto di riciclaggio a Lisbon Falls, nel Maine. L’uomo, suicidatosi con una ferita d’arma da fuoco, è l’autore della strage con più morti tra le otto registrate negli Stati Uniti quest’anno, con 18 vittime accertate, aventi un range di età compreso tra i 14 e i 76 anni.
Questi i loro nomi: Tricia C. Asselin, 53 anni; William Frank Brackett, 48 anni; Peyton Brewer-Ross, 40 anni; Thomas Ryan Conrad, 34 anni; Michael R. Deslauriers II, 51 anni; Maxx A. Hathaway, 35 anni; Bryan M. MacFarlane, 41 anni; Keith D. Macneir, 64 anni; Ronald G. Morin, 55 anni; Joshua A. Seal, 36 anni; Arthur Fred Strout, 42 anni; Lucille M. Violette, 73 anni; Robert E. Violette, 76 anni; Stephen M. Vozzella, 45 anni; Jason Adam Walker, 51 anni; Joseph Lawrence Walker, 57 anni; Aaron Young, 14 anni e William A. Young, 44 anni. Ad esse si aggiungono 13 persone rimaste ferite durante la sparatoria di mercoledì 25 ottobre.
Card è stato braccato per più di due giorni dalla polizia, dopo la sparatoria avvenuta all’interno del bowling Just-In-Time Recreation in cui ha ucciso sul colpo 7 persone, per poi spostarsi a circa quattro miglia di distanza e ucciderne altre 8 nel pub Schemengees Bar & Grille, in quel momento occupato da un gruppo di clienti affetti da sordità. Altri 3 soggetti sono morti successivamente in ospedale per la gravità delle ferite riportate.
Ma chi è l’uomo che per 49 ore ha tenuto in scacco il Sud del Maine?
Robert R. Card Jr., 40 anni, originario di Bowdoin, una piccola comunità a circa 16 miglia da Lewiston, dove ha compiuto il massacro, risulta essere stato un militare per almeno vent’anni, avendo preso servizio nel dicembre del 2002 e venendo addestrato in qualità di addetto allo stoccaggio e al rifornimento di carburante per veicoli e velivoli militari, pur senza mai essere stato impiegato in alcun teatro di guerra. Terminata la sua carriera nell’esercito, aveva recentemente preso impiego presso il centro di riciclaggio di rifiuti dove è poi stato scoperto il suo cadavere. Tra il 2001 e il 2004 ha frequentato, pur senza laurearsi, la facoltà di Tecnologie fisiche innovative presso la University of Maine.
Cosa significa Spree killer?
Da un punto di vista criminologico, Robert Card rappresenta un classico esempio di spree killer. Si tratta di un omicida compulsivo che uccide due o più vittime, generalmente a lui sconosciute, in due o più luoghi diversi, come stabilito nel 1979 dalla definizione elaborata da Robert Ressler e John Douglas, agenti speciali del Dipartimento di scienze comportamentali dell’FBI di Quantico, Virginia. Le uccisioni compiute dallo spree killer, tuttavia, avvengono all’interno di un unico evento, senza che tra un omicidio e l’altro sussista quel “periodo di raffreddamento emozionale”, o cooling-off, che caratterizza invece il “serial killer”, e causano panico nella popolazione a tal punto da ricevere, per l’estrema vicinanza temporale delle uccisioni, grande attenzione mediatica.
Un’ulteriore definizione è stata data nel 1990 da Michael Newton, il quale ha ipotizzato che anche gli spree killer possano essere considerati “assassini seriali”, la cui sola differenza dagli altri starebbe proprio nella minima o assente distanza temporale intercorsa tra le diverse uccisioni.
Questo tipo di omicida multiplo è un soggetto che agisce d’impeto, non si nasconde dalle forze dell’ordine cercando di eludere le tracce così da prolungare il proprio periodo di libertà, anzi, spesso le sfida arrivando ad avere un conflitto a fuoco con loro dal quale esce quasi sempre ucciso, o per mano della stessa polizia o attraverso una morte autoinflitta. La ricerca di annientamento personale è, infatti, la ragione primaria per la quale lo spree killer intraprende questa sua sfida contro il resto della società, arrivando a compiere la sua carneficina.
Questo sembra essere proprio il caso di Card, all’interno della cui abitazione la polizia ha poi rinvenuto un foglietto, indirizzato ad una persona cara, contenente i numeri del conto bancario e la password sul suo telefono, avendo previsto, probabilmente, di suicidarsi dopo aver commesso la strage. A scatenare lo spree killer, persona tendenzialmente narcisista, emotivamente e socialmente instabile oltre che disorganizzata, è solitamente un’unica causa, ricercabile per lo più nella rabbia o nella vendetta provata nei confronti della società a seguito di un rifiuto o di un’ingiustizia, siano essi realmente sussistiti o soltanto percepiti. Le vittime sono quasi sempre completamente estranee alle vicende del soggetto, e non si configurano quali originali autrici dell’abuso o della negligenza subiti dallo stragista. Anche Card, infatti, stando a quanto riportato dalla sua famiglia, aveva avuto uno scontro con alcuni funzionari militari durante una visita del 3 maggio scorso effettuata con il proprio battaglione a Camp Smith, un campo per l’addestramento della Guardia Nazionale nei pressi della città di Peekskill e non lontano dall’accademia militare di West Point, a New York.
A ciò si aggiungerebbe un deterioramento della sua salute mentale in atto già dal mese di gennaio 2023, della cui supervisione si sarebbero occupati sia gli stessi famigliari che il supervisore dell’unità militare di Card. L’uomo avrebbe cominciato a raccogliere un numero di armi da fuoco compreso tra le 10 e le 15 unità, precedentemente custoditi nell’abitazione del fratello, pensando di essere il bersaglio delle parole pronunciate da imprecisate persone mentre si trovava in pubblico, manifestando un comportamento paranoico.
Anche l’esercito avrebbe comunicato nel mese di settembre la probabile intenzione di Card di attuare una strage. Avvisi, tuttavia, probabilmente poco presi in considerazione da chi avrebbe dovuto prevenire quanto avvenuto.
FONTI
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