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Le armi negli Stati Uniti e il fallimento di Cesare Beccaria



L’ultimo, tragico evento è avvenuto mercoledì 4 ottobre presso la Morgan State University di Baltimora, quando quattro persone sono rimaste ferite in una sparatoria mentre si trovavano in un edificio residenziale nel campus in cui alloggiano gli studenti. Seppur senza morti, questo ennesimo episodio dimostra come non accenni a trovare risoluzione il problema del facile accesso alle armi da fuoco negli Stati Uniti, causa di tante, troppe tragedie accorse negli anni nel Paese a stelle e strisce.


Solo negli ultimi 5 compresi tra il 2018 e il 2022, l’FBI ha infatti riportato:


- Per il 2018: 30 sparatorie, 86 morti tra le vittime (2 appartenenti alle forze dell’ordine), 139 feriti tra le vittime (6 appartenenti alle forze dell’ordine) e 15 morti tra gli assalitori (10 per suicidio, 4 per mano delle forze di polizia e 1 per mano di altri cittadini);


- Per il 2019: 30 sparatorie, 103 morti tra le vittime (2 appartenenti alle forze dell’ordine), 156 feriti tra le vittime (15 appartenenti alle forze dell’ordine) e 15 morti tra gli assalitori (5 per suicidio, 9 per mano delle forze di polizia e 1 per mano di altri cittadini);


- Per il 2020: 40 sparatorie, 38 morti tra le vittime (1 appartenente alle forze dell’ordine), 126 feriti tra le vittime (11 appartenenti alle forze dell’ordine) e 13 morti tra gli assalitori (7 per suicidio, 4 per mano delle forze di polizia e 2 per mano di altri cittadini);


- Per il 2021: 61 sparatorie, 140 morti tra le vittime (2 appartenenti alle forze dell’ordine), 140 feriti tra le vittime (5 appartenenti alle forze dell’ordine) e 29 morti tra gli assalitori (11 per suicidio, 14 per mano delle forze di polizia e 4 per mano di altri cittadini);


- Per il 2022: 50 sparatorie, 213 morti tra le vittime (1 appartenente alle forze dell’ordine), 213 feriti tra le vittime (21 appartenenti alle forze dell’ordine) e 18 morti tra gli assalitori (9 per suicidio, 7 per mano delle forze di polizia e 2 per mano di altri cittadini).


In totale, nei 5 anni presi in esame, sono state 211 le sparatorie registrate, mentre tra le vittime 429 sono stati i morti e 774 i feriti. Tra gli assalitori, infine, si sono registrati 90 morti.

Numeri che impressionano, soprattutto perché i dati presi in considerazione dall’FBI escludono episodi relativi a legittima difesa, scontri tra gang, reati di narcotraffico, violenze domestiche, rapimento di ostaggi, fuoco incrociato quale prodotto di altre azioni criminali e azioni senza apparente pericolo per gli

altri. Includendo anche queste casistiche, i numeri registrati sarebbero molto più alti.


È interessante notare, tuttavia, come agli occhi dell’opinione pubblica italiana la questione delle armi negli Stati Uniti, oltre che delle conseguenti sparatorie e stragi, non venga mai approfondita da un punto di vista storico. Anche perché se gli Stati Uniti hanno deciso quasi tre secoli or sono di adottare una determinata legislazione in merito al possesso delle armi da fuoco, lo devono all’influenza esercitata sui Padri costituenti americani da una personalità italiana spesso molto citata nei dibattiti televisivi italiani ma ben poco approfondita: Cesare Beccaria. Fu in particolare Thomas Jefferson, a prenderlo per primo a modello proprio per quanto concerne l’utilizzo delle armi nel suo Commonplace Book sulla revisione delle leggi da attuare nello Stato della Virginia.


Nel Capitolo 40 (intitolato “False idee di utilità”) del celebre “Dei delitti e delle pene”, libro con cui

nasce la moderna scienza criminologica, così scriveva Beccaria:


Falsa idea di utilità è quella che sacrifica mille vantaggi reali per un inconveniente o immaginario o di poca conseguenza, che toglierebbe agli uomini il fuoco perché incendia e l’acqua perché annega, che non ripara ai mali che col distruggere. Le leggi che proibiscono di portar le armi sono leggi di tal natura; esse non disarmano che i non inclinati né determinati ai delitti… queste peggiorano la condizione degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non iscemano gli omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza nell’assalire i disarmati che gli armati, queste si chiaman leggi non preventrici ma paurose dei delitti, che nascono dalla tumultuosa impressione di alcuni fatti particolari, non dalla ragionata meditazione degl’inconvenienti ed avvantaggi di un decreto universale”.


È in queste due pagine che il marchese lombardo riporta il suo pensiero relativo alle armi da fuoco, da lui considerate come necessarie per la difesa del cittadino, laddove lo Stato, cui è assegnato il compito di proteggerlo, non fosse più capace di garantirgli tale tutela. La loro funzione, inoltre, avrebbe dovuto una valenza deterrente nei confronti dei potenziali malintenzionati; un concetto, questo, che l’autore considerava alla base di buona parte di quanto espresso nell’intera opera, celebre la frase

"Volete prevenire i delitti? Fate che le leggi siano chiare, semplici, e che tutta la forza della nazione sia condensata a difenderle, e nessuna parte di essa sia impiegata a distruggerle… fate che gli uomini le temano, e temano esse sole"

Una posizione che avvicina l’illuminista milanese ad esponenti politici occidentali contemporanei riconducibili a quell’area politica che potremmo definire di “destra securitaria e reazionaria”, come l’italiano Matteo Salvini o l’americano Donald Trump, ultimo, in linea temporale, fra le tante personalità a stelle e strisce che da sempre si sono impegnate nella strenua difesa, e in alcuni casi nella più facile diffusione, delle armi da fuoco come mezzo di salvaguardia della propria persona e della proprietà privata.

Perché si, la Patria delle libertà è sicuramente il Paese che più ha fatto suo quanto espresso in tale capitolo, essendo estremamente facile l’acquisto di armi da fuoco ed il loro conseguente utilizzo, a differenza di quanto avviene in altre evolute democrazie occidentali come quelle europee. I risultati, tuttavia, come testimoniano i numeri riportati danno un ritratto sconfortante rispetto alle iniziali intenzioni e aspettative che Beccaria e i suoi ammiratori statunitensi avevano rispetto alla libera- circolazione delle armi.


Cartello di un commerciante di armi della zona nella contea di Steuben, nell'Indiana. Il carrello per il candidato presidenziale Donald Trump, la cui campagna nel 2016 ha sottolineato il suo sostegno al diritto dei cittadini di portare Costituzione degli Stati Uniti, è stato applicato. Fonte Wiki Media Commons - pubblico dominio

Non è, d'altronde, sconosciuta l’influenza che le armi da fuoco esercitano sugli esseri umani. Oltre ad essere capaci di creare una distanza psicologica tra aggressore e vittima facilitando la crudeltà, esse scatenano sentimenti di rabbia repressa anche semplicemente dopo essere state viste. Ad esempio, ricercatori come Leonard Berkowitz hanno appurato che l’utilizzo di armi giocattolo nei bambini li portava ad essere più propensi a distruggere le costruzioni di un altro bambino.

"Le armi da fuoco non solo permettono la violenza… ma sono in grado di stimolarla. L’indice preme il grilletto, ma anche il grilletto può sollecitare la mente”, ha sostenuto il ricercatore, per nulla sorpreso di come, in un Paese come gli Stati Uniti che al tempo delle sue ricerche presentava 200 milioni di armi da fuoco nelle case dei privati, la maggioranza degli omicidi avvenisse con il loro ausilio. Dati confermati nel 2002, quando l’FBI mostrò come il 69% delle armi utilizzate per commettere omicidi erano armi da fuoco, rispetto al 12% rappresentato dai coltelli, al 6% perpetrato con mani e piedi e il 13% effettuato con altre armi. L’importanza dell’influenza delle armi sul comportamento criminale umano è testimoniato inoltre dalla comparazione fatta con altri Paesi: se negli Stati Uniti, Paese dove la vendita e l’utilizzo delle armi da fuoco non sono legalmente vietati, vengono registrati 10.000 omicidi annui, il numero scende vertiginosamente in Stati dove vi è una rigida politica sul loro controllo, come il Canada con i suoi 100 omicidi annui, l’Inghilterra con i suoi 24 omicidi e l’Australia con i suoi 12 omicidi all’anno. Non solo, in uno studio effettuato nel 1991 da Colin Loftin e altri ricercatori si è dimostrato come l’introduzione di una normativa limitante il possesso delle armi da fuoco presso Washington D.C. abbia diminuito del 25% il numero di omicidi e suicidi commessi con pistole. Questa breve analisi sul reale impatto che il facile accesso alle armi da fuoco ha nella società americana dimostra come l’affidarsi esclusivamente al principio di autorità e alla citazione del pensiero di importanti personaggi del passato non sia una strategia adeguata, laddove si pretenda di parlare di tematiche delicate come quelle inerenti alla sicurezza e alla giustizia. In tale caso è sempre utile rifarsi ai dati raccolti, così da poter elaborare strategie proporzionate all’entità dei fenomeni registrati.


Nel concreto, la liberalizzazione delle armi da fuoco non ha sortito l’effetto sperato da Cesare Beccaria rispetto alla prevenzione dei reati, ma ne ha bensì prodotto un numero ancora maggiore.


FONTI


Active Shooter Incidents in the United States in 2019, the Advanced Law Enforcement Rapid Response Training (ALERRT) Center at Texas State University and the Federal Bureau of Investigation, U.S. Department of Justice, Washington, D.C. 2020.


Active Shooter Incidents in the United States in 2021, Federal Bureau of Investigation, U.S. Department of Justice, Washington, D.C., and the Advanced Law Enforcement Rapid Response Training (ALERRT) Center at Texas State University, published 2022.


Active Shooter Incidents in the United States in 2022, Federal Bureau of Investigation, U.S. Department of Justice, Washington, D.C., and the Advanced Law Enforcement Rapid Response Training (ALERRT) Center at Texas State University, published 2023.


Beccaria, C. (1973). Dei delitti e delle pene. A cura di Renato Fabietti. Mursia.


Berkowitz, L. (1968). Impulse, aggression and the gun. Psychology Today, Vol. 2 (1968), pp. 19-22.


Berkowitz, L. (1981). How guns control us. Psychology today, 15(6), 11-12.


Berkowitz, L. (1995). A career on aggression. The social psychologists: Research adventures. New York: McGraw-Hill.


Ansa. (2023, 4 ottobre). Usa, sparatoria nel campus di un’università a Baltimora: 4 feriti. Sky TG24. https://tg24.sky.it/mondo/2023/10/04/sparatoria-baltimora-oggi


Beccaria e le armi. (2003). In earmi.it. https://www.earmi.it/varie/Beccaria.html


Redazione. (2021. 28 novembre)Il 28 Novembre 1794 moriva Cesare Beccaria, filosofo, economista e padre della moderna. IlGazzettino.it. https://www.ilgazzettino.it/pay/venezia_pay/il_28_novembre_1794_moriva_cesare_beccaria_filosofo_economista_e_padre_della_moderna-6350267.html?refresh_ce


Zilocchi, C. (2018, 26 novembre). La logica ferrea di Cesare Beccaria, troppo spesso citato a sproposito. IlPiacenza. https://www.ilpiacenza.it/blog/piacenza-nostra/cesare-beccaria-troppo-spesso-citato-a-sproposito.html


Loftin, C., McDowall, D., Wiersema, B., & Cottey, T. J. (1991). Effects of restrictive licensing of handguns on homicide and suicide in the District of Columbia. New England Journal of Medicine, 325 (23), 1615-1620.


Myers, D. G., Twenge, J. M., Marta, E., Pozzi, M. (2019). Psicologia sociale (Terza Edizione). McGraw-Hill Education.

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