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Immagine del redattoreSofia Gibelli

Assolto dall'accusa di violenza sessuale: "La ragazza lo ha indotto a osare"

Era ubriaca e con la porta semi aperta. Quindi non si tratta di stupro, ma di "invito a osare". La corte d'appello di Torino ha assolto un ragazzo condannato in primo grado per violenza sessuale perché secondo i giudici, la ragazza, avendo bevuto alcol e avendo lasciato la porta del bagno socchiusa, lo aveva "invitato a osare".

Vittima colpevole, perché era "sbronza, e quindi non pienamente in sé". I fatti risalgono a maggio del 2019. All'epoca sia vittima che imputato avevano 25 anni e si erano incontrati una sera in un locale di via Garibaldi a Torino, per trascorrere una serata durante la quale lei gli avrebbe spiegato che il bacio scambiato al precedente incontro era da intendersi come un fatto episodico, in quanto non aveva alcuna intenzione di iniziare una relazione. Durante la serata, la ragazza dovendosi recare in bagno, si è fatta accompagnare dal giovane che conosceva bene il locale perché ci aveva lavorato in precedenza. Lei ha lasciato inavvertitamente la porta socchiusa ed è avvenuta la violenza. Secondo i giudici della corte di appello: "L'unico dato indicativo del presunto abuso potrebbe essere considerato la cerniera dei pantaloni rotta, ma l'uomo non ha negato di aver aperto i pantaloni della giovane, ragione per cui nulla può escludere che sull'esaltazione del momento la cerniera, di modesta qualità, si sia deteriorata sotto forzatura". La sentenza è stata impugnata in Cassazione


La dott.ssa Silvia Bassi, direttrice scientifica del Centro Studi Scienze Forensi, a proposito dichiara:

Che una donna sia alterata dall'alcol, che abbia lasciato la porta del bagno socchiusa, come riportato nell'articolo, non sono e non devono essere condizioni considerate come un invito ad essere stuprata. Se manca il valido consenso è violenza, altrimenti rischio è quello di tornare nella grave posizione culturale di pensiero in cui la persona offesa, se in una condizione alterata, se indossa un vestito corto, o se presenti altre condizioni contesto come una porta socchiusa, possa essere considerata responsabile della violenza subita.

A cura di

Sofia Gibelli




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